Natalino Andolfatto

Natalino Andolfatto nasce il 5 dicembre 1933 a Pove del Grappa. 
Nel 1954 frequenta la scuola serale di Rue Froment mentre dal 1956 al 1960 studia all'Ecole des Beaux-Arts sotto la guida di Jansesse. 
Inizia ad esporre partecipando ai grandi salons parigini: Salon des Grandes et Jeunes d'Aujourd'hui, Salon de Mai, Salon des Réalités Nouvelles, sino alle edizioni dei primi anni '80. 
Nel 1962 tiene la prima collettiva alla Galleria Hautefeuille, "Art Construit", a Parigi. 
Tiene la sua prima mostra personale alla Galerie Lucien Durand di Parigi nel 1966. Seguiranno altre personali, sempre da Durand, nel 1967 (con testo in catalogo di D. Chevalier) e nel 1970. 
Nel 1967 è invitato per la seconda volta ad esporre alla Biennale di Parigi. 
Nel 1968, invitato da artisti cecoslovacchi, vince il premio acquistoalla Biennale di Bratislava e sempre in Cecoslovacchia partecipa a due Simposi: il Symposium di Vysni Ruzbachi e quello del Metallo a Kosice, dove il Museo acquista una sua scultura. 
Del 1972 è l'incontro con Bruno Lorenzelli e l'inizio di un rapporto di amicizia che si concretizzerà nella prima personale di Andolfatto alla Galleria Lorenzelli di Bergamo nel 1975 (il testo in catalogo è di G. Marchiori). 
Partecipa nel 1975 al XII Concorso Internazionale del Bronzetto di Padova dove vince il premio acquisto. Lo stesso anno espone alla Galerie de France et Benelux di Bruxelles. 
Nel 1979 tiene una mostra personale alla Basilica Palladiana di Vicenza e una seconda personale alla Galleria Lorenzelli di Bergamo. 
Due mostre personali si aprono contemporaneamente a Milano nel 1984; una alla Lorenzelli Arte e una alla Galleria Stendhal. Presentato dai Lorenzelli, il lavoro di Natalino Andolfatto comincia ad essere esposto, di volta in volta, nelle maggiori fiere internazionali di arte contemporanea del mondo. Nello stesso anno, una delle sculture di Andolfatto diviene parte della collezione permanente del CIMAC a Milano. 
Nel 1999 undici sculture e due disegni dell'artista, datati tra il 1960 e il 1993, entrano a far parte della collezione stabile del Moderna Museet di Ostenda. 
Tra il 2001 e il 2002 il Comune di Bassano del Grappa celebra Natalino Andolfatto dedicandogli un'ampia antologica presso il Chiostro del Museo e a Palazzo Agostinelli.